Il problema delle eccedenze alimentari coinvolge il sistema distributivo di tutti i paesi occidentali. In Italia, in particolare, solo nella filiera distributiva si perdono circa 220 mila tonnellate di cibo, per un controvalore economico di oltre 3 miliardi di euro. Sommando questi dati allo spreco tra le mura domestiche e a quello dell’industria alimentare, si giunge alla cifra di 10 miliardi di euro.
Secondo un recente studio “McKinsey”, il cambio delle abitudini di consumo ha introdotto delle criticità non solo nella gestione delle eccedenze, ma anche degli stock da parte dei retailer. Per i prodotti di terza e quarta gamma, per esempio, le rotture di stock sono aumentate dal 5% al 15% dei ricavi, impattando in modo significativo sulle marginalità.
Questa nuova normalità può essere affrontata con una strategia volta a ottimizzare gli asset e costruire presidi digitali, similmente a quelli contro lo spreco alimentare.
La sensibilizzazione sul tema ha mobilitato diversi fronti, da quello organizzativo a quello tecnologico.
Un esempio è rappresentato dal gruppo “Selex Italia” con alcuni dei propri brand in ambito food (Gala, GMF). A fine luglio 2021, attraverso la piattaforma Regusto, Selex ha donato e tracciato un importante stock di prodotti a rischio spreco con scadenza ravvicinata. Nel dettaglio sono stati donati 262.080 omogeneizzati di frutta, pari a 23.587 kg di prodotto.
Beneficiari della donazione sono stati: Banco Alimentare Emilia Romagna, Cooperativa Gramigna di Verona, Banco Alimentare Piemonte e Banco Alimentare Trentino Alto Adige.