L’importanza del riciclo, oggi, è sentita da parte dei cittadini di tutto il mondo che, nei Paesi in cui esistono schemi consolidati di conferimento e raccolta, si impegnano quotidianamente per fornire il proprio contributo all’ambiente.
Gli esperti di raccolta dei rifiuti “Business Waste” hanno stilato un elenco delle quindici città più virtuose del mondo in questo campo.
- Vancouver (Canada): la città, nel giro di un decennio, ha portato il proprio tasso di riciclo dal 40% al 60% e punta ora all’obiettivo dell’80%. Questo è possibile grazie all’attivazione di politiche che premiano le imprese impegnate in progetti di economia circolare, che riciclano e/o riutilizzano i propri materiali.
- Singapore: in questa città, la quantità di rifiuti generati annualmente da una persona ammonta a soli 307 kg, dato sensibilmente inferiore alla media asiatica (380 kg). L’obiettivo al 2030 è quello di riciclare il 70% dei rifiuti prodotti e, per raggiungerlo, sono state introdotte leggi che responsabilizzano le aziende impegnate nel settore.
- Copenhagen: la città beneficia del sostegno entusiasta dei danesi per la riduzione dei rifiuti, puntando a un tasso di riciclo del 70%. L’ambizioso obiettivo, al 2050, è quello di diventare un comune a zero rifiuti.
- Helsinki: la città ha migliorato le sue credenziali ecologiche, arrivando a riciclare il 58% dei propri rifiuti, e inoltre sono attivi in città i “taxi verdi”.
- Curitiba (Brasile): dopo aver ottenuto il titolo di “Città sostenibile” nel 2010, si è concentrata sull’ambiente partendo dal design. A questo proposito ha realizzato grandi spazi verdi interconnessi e ha addirittura ideato lo “scambio verde”, una pratica che consente ai poveri della città di scambiare i rifiuti raccolti (due terzi dei quali vengono riciclati) per alimenti freschi.
- Delhi: nonostante le limitate risorse, la città ha ottenuto importanti risultati in termini di riduzione dei rifiuti. È qui, inoltre, che è nato “Eco-club”, un progetto attivo in oltre 1000 scuole per sensibilizzare i giovani sull’importanza della tutela ambientale.
- Los Angeles: la città, secondo la Columbia Climate School, ricicla attualmente quasi l’80% dei propri rifiuti, più della maggior parte delle città europee. Guidata da iniziative educative per tutta la città e da agevolazioni fiscali per il riciclo, Los Angeles si conferma città attivamente impegnata nella lotta ai rifiuti.
- Leeds (Regno Unito): la città inglese, attualmente, ricicla circa il 40% dei propri rifiuti. Questo è stato possibile grazie all’introduzione dello schema “Leeds by Example”, che ha permesso di collocare oltre 180 punti di raccolta sulle strade di tutta la città, triplicando i tassi di riciclo nel centro cittadino.
- Vienna: nonostante l’Austria abbia ancora molta strada da fare per quanto riguarda il riciclo, la capitale è attivamente impegnata nella gestione dei rifiuti, grazie all’introduzione di contenitori per la raccolta di metalli, plastica e vetro sparsi per tutta la città.
- Stoccolma: la città rappresenta un eccezionale esempio di riciclaggio per tutta l’Europa. Secondo “Sveden.se”, il 50% dei rifiuti prodotti in città nel 2019 è stato trasformato in energia e l’84% di lattine e bottiglie è stato riciclato. Parte importante dell’economia è anche quella del riciclo dell’abbigliamento, grazie alle attività proposte dal colosso della moda H&M, che ricicla indumenti di tutta la città.
- Seattle (Washington): la città sfrutta la tecnologia per affrontare il problema dei rifiuti. A questo proposito è stata ideata l’app “Recycle-It” che consente ai cittadini di controllare le date di rimozione dei rifiuti e impostare promemoria utili.
- Songdo (Sud Corea): grazie al suo sistema di smaltimento dei rifiuti, questa “città intelligente” sta compiendo gesta rivoluzionarie. Un sistema composto da una serie di tubi, appositamente ideato, conduce automaticamente i rifiuti verso un impianto di trattamento, non lasciando scuse ai cittadini sud coreani per riciclare i propri rifiuti.
- Kamikatsu (Giappone): non si tratta di una vera e propria città, ma di un villaggio isolato situato sul fianco di una montagna. Questo luogo è conosciuto con l’appellativo di “città senza rifiuti”: a causa della sua posizione remota, infatti, per ottimizzare i costi del trasporto, i cittadini locali separano i loro rifiuti in 34 diverse categorie.
- Ekilstuna (Svezia): la città è una delle più rispettose dell’ambiente al mondo. Questo titolo è stato attribuito grazie al trasporto pubblico di biocarburanti, alle centrali elettriche a basse emissioni di carbonio e, soprattutto, grazie al centro commerciale “Retuna” che ha dato vita a un’autentica economia circolare, prevedendo la donazione e la vendita di beni da parte di tutti i cittadini.
- San Francisco (USA): lo smaltimento in discarica di questa città si è notevolmente ridotto, considerando che ogni anno circa l’80% dei rifiuti viene deviato tramite programmi di riduzione, riutilizzo e riciclaggio. Questi dati la rendono una delle città di maggior successo al mondo per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti; l’attività, inoltre, è sostenuta dall’attivazione di incentivi per cittadini e imprese, programmi educativi e sistemi di riciclaggio intelligenti.
È stata stilata, però, anche una lista delle 5 città del mondo che, attualmente, risultano avere le prestazioni peggiori nell’ambito della riduzione dei rifiuti.
- Città del Messico: nonostante l’avvio di iniziative di riciclo in città, il sistema non è ancora in grado di funzionare in autonomia e si basa sulla gestione privata dei rifiuti. Quasi un decennio fa, inoltre, la città ha chiuso la sua più grande discarica, dove sono già sepolte oltre 70 milioni di tonnellate di rifiuti, portando alla formazione di discariche illegali e strade colme di rifiuti. Attualmente, la percentuale di riciclo si aggira intorno al 15%, ma ci sono ampi margini di miglioramento.
- Pechino: secondo l’Ufficio nazionale di statistica cinese, nel 2017 la città ha incenerito o mandato in discarica il 95% dei propri rifiuti, una cifra esorbitante per una città popolata da 21 milioni di persone. Nonostante i tassi di riciclaggio storicamente bassi, il divieto della Cina di importare rifiuti di discarica da altri paesi ha portato a maggiori sforzi volti alla gestione responsabile dei rifiuti locali.
- Calcutta (India): la città indiana ha tassi di riciclo molto al di sotto della media internazionale. Mentre l’India ricicla circa il 60% dei propri rifiuti di plastica, Calcutta sta registrando una crescita così rapida che fatica a implementare un’efficace raccolta e trattamento del riciclaggio, con il conseguente problema delle discariche.
- New York: la Grande Mela, nonostante le importanti iniziative di riciclo portate avanti in tutta la città, fallisce nel produrre meno rifiuti all’origine. Secondo “Grow NYC”, nel 2019 i residenti hanno prodotto 12.000 ton/giorno di rifiuti, che sono stati poi portati per la maggior parte in discarica.
- Kuwait: essere una città incredibilmente ricca non significa avere un solido programma di riciclaggio. Nonostante si trovino in uno dei Paesi più ricchi al mondo, in termini di PIL, i cittadini generano il doppio della media globale di rifiuti al giorno e solo meno del 10% di essi viene riciclato. Attualmente sono state individuate alcune strade da percorrere, ma la strada da compiere è ancora molto lunga.
I dati dello studio dimostrano come i paesi di tutto il mondo siano impegnati nell’affrontare il problema dei rifiuti, ma mette in evidenza anche come molti siano ancora indietro. La sfida, per i prossimi 10 anni, è quella di portare tutte le città a uno standard in cui la riduzione dei rifiuti sia parte fondamentale della politica, non un semplice obiettivo da raggiungere e dimenticare.
Ciascuna città e ciascun Paese dovrebbe lavorare tenendo in considerazione le proprie specificità geografiche ed economiche, così da poter ideare un approccio al riciclaggio ad hoc.