Nel corso di “AccadueO”, la mostra internazionale dell’acqua organizzata da BolognaFiere, si è tenuto il convegno “Le water utility italiane, tra sfida climatica e strategie industriali”.
Da questo è emerso che le principali utility idriche italiane, durante il 2019, hanno investito 1,6 miliardi di euro, indirizzandoli soprattutto verso la digitalizzazione e la sicurezza. Voci come “manutenzione predittiva”, “reti intelligenti” e “smart metering”, quindi, acquisiscono sempre maggiore importanza per le aziende idriche, chiamate a dedicare attenzione crescente a temi come la continuità del servizio, la resilienza e la cybersecurity.
Le utility idriche italiane da quest’anno potranno godere anche delle risorse assegnate dal PNRR per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo. Questi fondi, però, non saranno sufficienti a mettere in sicurezza asset e risorse di fronte a eventi climatici estremi, tra alluvioni e siccità crescenti. Nel corso del convegno, sono state individuate tre aree di intervento prioritarie: misure per migliorare efficienza di reti e infrastrutture, lo sviluppo di sistemi di accumulo nelle aree a maggior stress idrico e di tecnologie di dissalazione e l’adozione di sistemi di riuso delle acque depurate.
I dati del IX report “Top Utility”, che ogni anno traccia un quadro approfondito del settore dei servizi pubblici, evidenzia che gli investimenti realizzati nel 2019 dalle top water utility ammontano a 1,2 miliardi di euro (+23,4% rispetto all’anno precedente), mentre quelli delle aziende di dimensioni più contenute sono 0,4 miliardi di euro.
A livello territoriale, l’analisi ha evidenziato un quadro in crescita in tutte le aree del Paese; al Nord si trovano i valori maggiori di fatturato, ma è il Centro quello più cresciuto in assoluto, sia per margine operativo lordo (+32,6%) sia per VP (+13,2%). Bene anche Sud e Isole: Ebitda +20% e VP +9,4%.
Per quanto riguarda la sostenibilità, infine, è possibile affermare che quasi tutte le top water utility, oggi, si sono dotate di un codice etico, ma solo una su due pubblica il Bilancio di Sostenibilità.