Diventare Carbon Neutral, per un’azienda, significa operare con un limitato impatto sulle emissioni di CO2, intervenendo contestualmente sia sulle riduzioni delle emissioni, sia sulla compensazione.
Il processo di “neutralizzazione” prevede una prima fase di raccolta delle informazioni, utile a calcolare le emissioni di CO2 emesse dall’azienda in un anno: consumi energetici, logistica, numero di ore lavorate in presenza e da remoto, consumi elettrici, mezzi utilizzati e materiali impiegati per la produzione.
Una volta calcolato il totale delle emissioni, è necessario verificare quali attività possono essere evitate o ottimizzate per ridurre le emissioni; per le attività inevitabili, invece, si possono acquistare dei crediti di CO2 certificati relativi a progetti di compensazione.
La Carbon Neutrality, inoltre, è applicabile all’intera azienda o a singoli prodotti, sia per la fase di produzione sia per l’intero ciclo di vita del prodotto stesso.
Un’azienda italiana, operante nel settore della consulenza aziendale e manageriale, ha scelto due progetti per compensare le proprie emissioni: il primo sostiene progetti di rimozione della plastica dal mare ad Haiti, in Indonesia, in Brasile e nelle Filippine, migliorando le condizioni di vita delle persone che partecipano ai progetti mentre il secondo si concentra sulla sostituzione del carbone con la biomassa derivante dagli scarti di legno, noci di cocco e bambù per la produzione di energia.