Uno studio svedese, condotto dalla Sveriges landbruksuniversitet di Uppsala, ha dimostrato che l’arrivo di un bambino all’interno di una coppia produce un aumento del 26% delle emissioni inquinanti.
Sono numerose le soluzioni già proposte per ridurre questo dato, come ad esempio l’utilizzo di pannolini lavabili, ma è arrivato un nuovo importante fenomeno nel settore dell’abbigliamento per i più piccoli: il “kids fashion renting”.
Secondo questo nuovo trend, soluzioni particolarmente utili consisterebbero nel non acquistare grandi quantità di capi nuovi per i più piccoli, ma di optare per capi di seconda mano o di ricorrere al noleggio.
Secondo “The Guardian”, infatti, solamente nei primi due anni di vita un neonato utilizza circa 280 capi d’abbigliamento, uno ogni due giorni e mezzo circa; solo una bassa percentuale di questi (15%) viene donato o riciclato a “fine vita”, mentre la parte restante finisce direttamente in discarica, generando un alto tasso di emissioni.
La tendenza della moda sostenibile per i più piccoli, nata nel mondo anglosassone, sta prendendo piede anche in Italia, puntando sul noleggio dell’abbigliamento.
Obiettivo principale di questa nuova tendenza è quello di rendere l’abitudine di riutilizzare i vestiti di fratelli o sorelle una vera e propria prassi, permettendo alle famiglie di attingere a una vasta gamma di vestiti, sempre diversi, assecondando i gusti dei bambini.
A confermare il crescente interesse per questa pratica arrivano alcuni recenti dati che registrano un aumento degli acquisti di questo tipo su eBay del 76% e un incremento del giro d’affari del noleggio del 250% nell’ultimo anno.