Nei prossimi dieci anni, il settore dei biocarburanti procederà a un ritmo molto più lento rispetto agli ultimi due decenni e la produzione risentirà di un calo quota delle principali materie prime, ad eccezione della canna da zucchero.
Questo è quanto emerge dall’Agricultural Outlook 2021 Fao-Oecd.
Nell’Unione Europea e negli Stati Uniti d’America, le politiche supportano sempre più la transizione ai veicoli elettrici e favoriscono i prodotti di scarto e i residui come materia prima per la produzione di biocarburanti.
La ricerca mette in luce il ruolo fondamentale rivestito dagli investimenti pubblici e privati nel miglioramento della produttività, dei raccolti e nella migliore gestione delle aziende agricole: saranno proprio gli investimenti, infatti, a guidare la crescita a livello globale.
Supponendo una transizione continua verso sistemi di produzione più intensivi nel corso dei prossimi dieci anni, si prevede che l’87% della crescita della produzione agricola globale sarà derivata da miglioramenti della resa, il 7% dall’aumento dell’intensità di coltivazione e solo il 6% dall’espansione di terreno coltivato.
Le previsioni, inoltre, parlano di una riduzione del divario regionale, grazie a un aumento delle colture principali in India e nell’Africa subsahariana.
Secondo il report, infine, per quanto riguarda la produzione ittica, l’acquacoltura arriverà a superare la cattura nel 2027, rappresentando il 52% della produzione ittica totale entro il 2030.