L’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL) ha condotto la ricerca “Second Effect 2020”, con lo scopo di calcolare l’impatto ambientale derivante dalla compravendita dell’usato sulla piattaforma “Subito”.
I dati hanno evidenziato che, nel 2020, grazie alla vendita di quasi 26 milioni di oggetti su Subito si sono risparmiate 5,4 milioni di tonnellate di CO2.
La pratica della “second hand”, ovvero dell’acquisto di oggetti usati, risulta, quindi, un ottimo alleato nell’ambito dell’economia circolare, in quanto capace di portare un risparmio non solo economico ma anche ambientale, quantificabile con il metodo LCD (Life Cycle Assessment).
Sono oltre 23 milioni gli italiani che, attualmente, acquistano abitualmente oggetti usati, allungando il ciclo di vita degli oggetti stessi e azzerando le emissioni di CO2 legate al processo di distribuzione e dismissione dei beni.
Tra le categorie che generano un maggior “Second Hand Effect” c’è quella dei “Motori”, che ha permesso il risparmio di 4.788.779 tonnellate di CO2 nel 2020, seguita dai prodotti e gli arredi del mondo “Casa e Persona” (-461.517 di tonnellate di CO2), dall’Elettronica (-193.775 tonnellate di CO2) e dalla categoria “Sport e Hobby” (-37.297 tonnellate di CO2).
Per quanto riguarda i singoli oggetti, invece, quello con il peso ambientale maggiore è l’auto (2.800kg di CO2), seguita dalla moto (265kg di CO2) e dallo scooter (190kg di CO2).
È bene evidenziare, però, che anche gli oggetti più semplici possono contribuire alla riduzione dell’impronta ambientale: un PC usato, per esempio, consente di risparmiare 270kg di CO2, mentre un televisore 168kg, uno smartphone 47kg e una bicicletta 99kg di CO2.
Anche l’acquisto di capi d’abbigliamento di seconda mano risulta un buon alleato: una felpa, infatti, “pesa” 10kg di CO2 e un paio di scarpe ben 19kg.
Un altro aspetto di fondamentale importanza nella compravendita dell’usato riguarda l’estrazione e l’utilizzo di materie prime: è stato infatti calcolato che nel 2020 gli acquisti effettuati su Subito abbiano fatto risparmiare oltre 2 milioni di tonnellate di acciaio, 197 mila tonnellate di alluminio e 310 mila tonnellate di plastica.
Lo studio, inoltre, ha posto in evidenza le differenze registrate negli acquisti a livello regionale: la Campania si conferma come la regione più virtuosa, piazzandosi al primo posto con 846.650 tonnellate di CO2 risparmiate, seguita dalla Lombardia (-724.276 tonnellate) e dal Lazio (-567.108 tonnellate).
Nei gradini successivi si piazzano il Veneto con 489.550 tonnellate e la Sicilia, che registra 474.427 ton di CO2 risparmiate.