Allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’inquinamento negli oceani, l’organizzazione no-profit Skytruth ha deciso di sfruttare la tecnologia per portare alla luce alcune immagini satellitari che dimostrano quanto l’ecosistema marino risulti, ad oggi, danneggiato, soprattutto a causa degli scarichi di petrolio.
L’iniziativa prevede il ricorso al Machine Learning e, in particolare, al “Deep Learning”, uno strumento molto potente che consente di addestrare un modello e far si che questo “impari” qualcosa.
Questa sofisticata tecnologia, combinata alla maggiore disponibilita’ di immagini satellitari, consente a Skytruth di mostrare al mondo cio’ che sta realmente accadendo negli oceani: nel caso dello scarico di acque di sentina, per esempio, il deep learning lavora per identificare le caratteristiche specifiche di una chiazza di petrolio in un’immagine satellitare, scartando foto con macchie simili ma di diversa natura.
Grazie al cloud, inoltre, gli esperti possono capire se le scie che vengono avvistate in acqua sono processi naturali o sono frutto di atti criminali, come sversamento di sostanze nocive.
L’organizzazione ha anche l’intenzione di mostrare alla popolazione come le pratiche minerarie stiano intasando i fiumi e distruggendo la regione degli Appalachi degli Stati Uniti orientali e la foresta pluviale amazzonica del Sud America.
Il modello, soprannominato “Cerulean”, rappresenta un valido esempio di come le tecnologie informatiche possano aiutare nel contrasto all’inquinamento ambientale.