Il mondo delle proteine sta attraversando una grande trasformazione.
Secondo lo studio BCG “Food for Thought. The Protein Transformation”, infatti, entro il 2035, un decimo di tutte le porzioni di carne, uova e latticini consumate nel mondo conterra’ proteine “alternative” a base vegetale, provenienti da microrganismi o cellule animali.
Si tratta di proteine derivate dalle piante, come soia o piselli gialli, oppure prodotte utilizzando batteri, lieviti, alghe unicellulari e funghi, o coltivate direttamente da cellule animali (tra cui della carne e dei frutti di mare).
Questa scelta e’ spinta dall’interesse di consumatori, aziende e investitori verso prodotti non solo piu’ sani, ma anche con minore implicazioni etiche legate all’allevamento intensivo degli animali e con minori emissioni di CO2. Queste “alternative”, infatti, sono più sostenibile, grazie al potenziale di ridurre sia le emissioni di gas serra, sia l’uso di acqua e suolo.
Questo tipo di trasformazione potrebbe anche contribuire agli sforzi messi in campo per contrastare il cambiamento climatico: nello scenario base, infatti, entro il 2035, il solo passaggio a carne e uova di origine vegetale permetterebbe di risparmiare oltre 1 gigatone di CO2 equivalente, che corrisponde a un anno intero a zero emissioni di carbonio di uno stato come il Giappone, e un risparmio di acqua sufficiente a rifornire la citta’ di Londra per 40 anni.
Quest’intervento, inoltre, consentirebbe di fornire un’alternativa vegetale ai piatti di tutto il mondo, che resterebbero invariati nel gusto e nei costi per il consumatore. Molti piatti popolari in tutto il mondo, infatti, potrebbero essere realizzati con proteine alternative gia’ entro il 2025, in particolare quelli che utilizzano carne meno strutturata, ad esempio macinata.
BCG stima che le proteine alternative a base vegetale raggiungeranno la parita’ gia’ entro il 2023, quelle basate su microrganismi entro il 2025 e quelle basate su cellule animali entro il 2032. Le stime, pero’, variano a seconda del tipo di proteine animali da sostituire: gli hamburger vegetali potrebbero raggiungere la parita’ entro i prossimi due anni, mentre i pezzi di “pollo” a base vegetale dopo il 2023.
Su base regionale, il Nord America e l’Europa rappresentano i mercati piu’ maturi per le proteine alternative, in virtu’ della sensibilita’ per clima e salute umana e animale. La principale opportunita’ di sviluppo, pero’, si trova nell’Asia-Pacifico che, con una popolazione numerosa e consumi di proteine crescenti, rappresentera’ due terzi del consumo globale nel 2035.
L’America Latina e il resto del mondo, invece, cresceranno rapidamente ma rimarranno notevolmente piu’ piccoli.