Sviluppato e brevettato da un team di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca un nuovo metodo di cattura della CO2 da biogas prodotto dalla digestione anaerobica di scarti di differente natura. Si tratta di un processo di assorbimento in un solvente di nuova generazione, di derivazione naturale e che quindi non presenta rischi per operatori e ambiente. Questo sistema di up-grading è altamente selettivo verso H2S e CO2 mentre risulta assolutamente trascurabile l’assorbimento di CH4.
L’impianto è composto essenzialmente da due colonne: nella prima, a temperatura ambiente, avviene la cattura della CO2; mentre nella seconda, ad alta temperatura (circa 80 °C), avviene il rilascio della CO2 e quindi la sua cattura. Il processo potrebbe essere anche applicato alla cattura della CO2 da qualunque da miscela di gas e, quindi, anche dall’aria. Questa peculiarità è ancora in fase di studio, ma entrerebbe a pieno titolo negli interventi possibili in futuro per la riduzione di CO2 e per i suoi impatti sui cambiamenti climatici.
Caratteristica essenziale del processo sono le basse temperature nella fase di rigenerazione del solvente (rilascio CO2), che consentono una semplificazione dell’impianto con riduzione del costo di investimento e, ancora più importante, una riduzione dei consumi energetici e dei costi correlati. Inoltre, l’impianto è estremamente semplice con conseguente riduzione dei costi di costruzione e manutenzione.
Dopo una lunga sperimentazione in laboratorio, iniziata nel 2007, è stata avviata anche una validazione della tecnologia su un impianto pilota da 50 mc/h. La validazione su impianto pilota è avvenuta nella ex discarica di CEM Ambiente a Cavenago Brianza (MB) nel 2014. Nel 2017 l’impianto per il test è stato spostato presso il sito di purificazione acque di CAP Amiacque di Sesto San Giovanni (MI).