Con Draghi presidente del Governo l’Italia dovrebbe essere in ottime mani. Certo è che avremo una più alta considerazione sia in Europa sia nel mondo, vista la caratura internazionale del personaggio. Anche nel nostro Paese già si avvertono segnali di ottimismo, fattore di grande importanza per i riflessi economici che comporta, spinta fondamentale per una ripresa significativa. Per il nostro comparto poi, l’ambiente, si può veramente parlare di svolta epocale con i fondi del Recovery Plan destinati, secondo le ineludibili direttive europee, per oltre un terzo alla Transizione ambientale, che sarà supportata da un Ministero specifico che interagirà con le competenze dello sviluppo e delle infrastrutture. Una montagna di investimenti che si spalmerà su un arco di molti anni e che finalmente riuscirà a sollevare un mercato da tempo depresso.
Ora le aziende del nostro comparto, che hanno vissuto anni di sofferenze rimanendo attive (non tutte purtroppo) a costo di grandissimi sacrifici, potranno diventare protagoniste di questo new deal. Le capacità e le competenze ci sono e sono di grande livello, con professionalità pronte ad interpretare questa fase con determinazione e spirito imprenditoriale, per assicurare tutto l’indispensabile supporto tecnologico alle scelte politiche ed economiche.
Un mercato rivivacizzato, che darà finalmente il giusto premio all’impegno delle aziende, permetterà inoltre la ripresa delle attività di ricerca e sviluppo indispensabili motori di questa transizione, troppo a lungo accantonate per la depressione del mercato. Attività che possono contare su una larga piattaforma di conoscenze strutturate a livello universitario, un capitale umano che trova oggi una puntuale applicazione.
Abbiamo quindi tutto quanto necessario, anche l’orgoglio, per proporci a modello di questa rivoluzione, creando solidi presupposti di una vita migliore per tutti.
UNA SVOLTA EPOCALE: EUFORIA PER IL COMPARTO AMBIENTALE
