Alcuni esperti dell’Universita’ Nazionale di Singapore e dell’Universita’ tecnologica di Ho Chi Minh City (Vietnam) sono riusciti a convertire i rifiuti legati alla raccolta dell’ananas in aerogel, uno dei materiali solidi piu’ leggeri conosciuti.
I residui della raccolta dell’ananas, che secondo le stime dei ricercatori, ammontano a circa 76,4 milioni di tonnellate ogni anno, vengono solitamente bruciati, utilizzati come mangime per animali o lasciati a marcire, comportando emissioni di gas serra e altri inquinanti.
Per ogni kg di frutta prodotta si genera quasi tre volte la quantita’ di scarto di foglie di ananas.
Grazie agli studi compiuti, pero’, gli scienziati hanno dimostrato che questi residui agricoli possono essere trasformati in una miscela simile al gel, costituita da una sostanza allo stato solido e un gas.
I classici aerogel commerciali sono piuttosto costosi e vengono prodotti tramite processi che comportano alti livelli di emissioni di CO2.
Questa nuova tipologia, invece, e’ ultraleggera e biodegradabile, e’ efficace per assorbire l’olio e come isolante termico e acustico ma puo’ essere utilizzata anche nella conservazione degli alimenti e nel trattamento delle acque reflue.
Nel processo, le fibre di ananas vengono estratte tramite un macchinario per la decorticazione, poi miscelate con alcol polivinilico reticolante (PVA) e polimerizzate a 90 gradi centigradi per circa 10-12 ore.
Gli scienziati stanno lavorando con diversi partner commerciali per avviare la produzione su larga scala di questo eco-aerogel, che potrebbe trovare applicazioni nella conservazione degli alimenti, nell’isolamento termico, nella riduzione del rumore, nella depurazione di fuoriuscite di petrolio o per la produzione di maschere in grado di filtrare gas tossici, particelle di polvere e batteri.