Il report socio-economico “Condividere Valore” di McDonald’s Italia 2019/2020 mette in evidenza la crescita dell’impegno posto da McDonald’s per la promozione e l’implementazione di progetti e atteggiamenti virtuosi sui temi della sostenibilita’.
Dai dati emerge che dal 2018 il fastfood ha risparmiato 988 tonnellate di plastica e, tra il 2017 e il 2019, piu’ di 4.700 tonnellate di carta vergine. Grazie alla rete di punti ricarica per auto elettriche installate presso i ristoranti, inoltre, contribuisce alla riduzione di 1.800 tonnellate annue di CO2.
Un elemento fondamentale, nel cammino verso la sostenibilita’, e’ rappresentato inoltre dall’eliminazione della plastica monouso dal packaging dei prodotti; dal 2018, McDonald’s ha prodotto 988 tonnellate di plastica in meno, realizzando le confezioni con materiali piu’ ecologici.
Il minor utilizzo di plastica ha portato a un maggiore impiego di carta e Mater-BI per gli imballaggi dei prodotti: oggi, il 100 percento del packaging in carta utilizzato in Italia dalla societa’ e’ certificato, rinnovabile o riciclato.
Si tratta di un dato significativo, in vista dell’obiettivo globale che prevede, per il 2025, il riciclo di tutti gli imballaggi. Incrementando l’uso di carta riciclata, inoltre, tra il 2017 e il 2019, l’azienda ha risparmiato piu’ di 4.700 tonnellate di carta vergine.
Con la collaborazione dei clienti, inoltre, in tutti i ristoranti si potrebbe arrivare alla completa e corretta differenziazione dei rifiuti anche in sala.
Un ulteriore progetto, che vede McDonald’s in collaborazione con Enel X, prevede l’installazione, entro quest’anno, di una rete di 200 punti di ricarica per auto elettriche presso 100 ristoranti. La buona riuscita dell’iniziativa porterebbe a un risparmio netto di oltre 1.800 tonnellate annue di CO2 emesse, equivalenti alla CO2 assorbita da piu’ di 100.000 alberi in un anno.
Per quanto riguarda l’alimentare, invece, nel 2018 McDonald’s ha firmato con Coldiretti, Associazione Italiana Allevatori e Inalca un accordo di filiera per la sostenibilita’ della carne bovina, che prevede la certificazione degli allevamenti secondo criteri di benessere animale, ambientale e socio-economico.
Alla fine del 2020 erano quasi 900 gli allevamenti certificati ma l’obiettivo e’ di arrivare a 4.000.