Utilitalia, federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, ha presentanto le “Linee guida per l’affidamento del servizio di gestione degli indumenti usati”. L’obiettivo e’ quello di rendere la filiera dei rifiuti tessili piu’ trasparente e sostenibile, in quanto importante nel passaggio a un’economia circolare.
Il 5 gennaio la Commissione Europea ha pubblicato la Roadmap per la definizione della strategia europea per i prodotti tessili, mentre le direttive europee sull’economia circolare hanno stabilito che ogni Stato membro dovra’ istituire la raccolta differenziata dei rifiuti tessili entro il primo gennaio del 2025; l’Italia, invece, ha anticipato questa scadenza al primo gennaio 2022.
Questo comportera’ lo sviluppo dei servizi di raccolta e l’incremento degli indumenti usati raccolti in modo differenziato, con una crescente necessita’ da parte del sistema di assorbire nuovi flussi e una maggiore capacita’ organizzativa delle imprese della raccolta e di tutta la filiera.
Il documento, presentanto da Utilitalia, fornisce agli attori del settore, quali le aziende di igiene urbana, gli strumenti utili per organizzare il servizio di gestione della filiera, assicurando la massima tracciabilita’, trasparenza e legalita’.
Le aziende di igiene urbana hanno la funzione di stazioni appaltanti e possono svolgere un importante ruolo di promozione della trasparenza, della sostenibilita’ sociale e ambientale e di prevenzione.
Nel documento queste aziende possono trovare le indicazioni per selezionare operatori onesti, efficienti e trasparenti, e ampliare il livello della concorrenza.
Le Linee guida non possono sostituirsi al ruolo decisionale delle stazioni appaltanti e non possono essere prescrittive, ma hanno l’obiettivo di porre l’attenzione sull’importanza di alcuni aspetti e indicare le peculiarita’ delle opzioni alternative proposte per l’affidamento del servizio.
Utilitalia sostiene che i rifiuti tessili giocheranno un ruolo sempre piu’ importante nell’economia circolare perche’, grazie alla preparazione al riutilizzo, si consente di prolungare la vita di molti indumenti e quindi di ridurre i volumi dei rifiuti da smaltire.
Inoltre, gli sviluppi tecnologici futuri potranno consentire di riciclare cio’ che non puo’ essere riutilizzato, recuperando le fibre tessili, per esempio, attraverso il riciclo chimico.
A questo proposito saranno necessari ulteriori passaggi normativi, come un regolamento per l’End of Waste dei rifiuti tessili e la costituzione di sistemi di responsabilita’ estesa al fine di responsabilizzare i produttori riguardo alla durata e alla riciclabilita’ dei prodotti tessili che immettono sul mercato, oltre che alla loro sostenibilita’.