In un anno, questo 2020, sicuramente particolare e complesso, molte aziende hanno deciso di serrare i ranghi, per superare il momento difficile. Depur Padana Acque ha deciso invece di fare di più, approfittandone per mettere a punto alcune importanti novità nel campo della depurazione delle acque reflue, settore dove opera da oltre 40 anni.
Trattamento fanghi di depurazione
Un capitolo molto importante nella depurazione dei reflui, soprattutto in un momento storico in cui l’argomento “rifiuti” è estremamente delicato, è quello della gestione dei fanghi di depurazione. Come noto, i depuratori, siano essi di tipo chimico/fisico, oppure biologico, generano dei fanghi di processo i quali, sostanzialmente, rappresentano in forma concentrata l’inquinamento che l’impianto di trattamento rimuove dalle acque reflue, permettendo di scaricarle depurate a norma di legge.
Tali fanghi generalmente vengono estratti dagli impianti in forma molto liquida e pompabile, con percentuali d’acqua al loro interno nell’ordine del 95–99 percento. Quindi, quando si procede allo smaltimento di tali rifluiti liquidi, spesso i costi sono elevati per via, appunto, della molta acqua che contengono. E per questo stesso motivo non sempre è facile trovare ditte disposte a ritirarli.
Per la disidratazione di questi fanghi, il mercato propone soluzioni oramai ben conosciute e finalizzate, appunto, a semplificare le attività di smaltimento, riducendo altresì i costi ad esso relativi. Fra i molti noti sistemi vi sono le nastropresse, le filtropresse, le centrifughe (decanter), tutte macchine con particolari peculiarità, caratteristiche, pregi e difetti.
Anche in questo campo Depur Padana Acque continua la sua ricerca, puntando a migliorare i propri servizi, finalizzati a supportare i propri clienti nell’ottimizzazione dei costi di gestione correlati alla depurazione, che sono un tema di primaria importanza per una azienda che installa il depuratore.
In quest’ottica Depur Padana Acque propone una macchina di disidratazione innovativa (vedasi foto di copertina) funzionante con una coclea a passo variabile coassiale ad una griglia formata da dischi fissi e dischi mobili a spaziatura variabile, per l’autopulizia. Tale macchina presenta rendimenti di disidratazione paragonabili ad altre macchine del mercato se non superiori, anche con fanghi a matrice grassa, per i quali è particolarmente indicata (tipo il fango prodotto dai flottatori), rispetto ad altri sistemi più soggetti a intasamento.
Ulteriori importanti vantaggi di questa innovativa unità di disidratazione sono rappresentati dagli ingombri molto ridotti, da potenze elettriche installate bassissime e un’usura pressoché nulla; questo è possibile per il fatto che gli organi della macchina che sono in movimento, ruotano e si muovono molto lentamente, a una velocità che varia da 2 a 4 giri al minuto.
La grande semplicità di gestione e funzionamento con possibilità di lavorare anche 24 ore/giorno, la bassissima rumorosità e l’assenza di vibrazioni, così come i consumi d’acqua di lavaggio ridottissimi, la rendono la soluzione ideale per molte applicazioni, su impianti di depurazione municipali e industriali quali, ad esempio, quelli installati a servizio di stabilimenti che producono generi alimentari, bevande, industrie casearie e di lavorazione carne, industrie chimiche, metallurgiche e molte altre.
Novità nella depurazione biologica
Un’altra importante novità l’abbiamo nel campo degli impianti di depurazione di tipo biologico, dove Depur Padana Acque ha sviluppato una nuova tecnologia per la fornitura di ossigeno a microbolle all’interno dei reattori a fanghi attivi, in sostituzione dei tradizionali sistemi a dischi forati, abbinati a compressori o soffianti, oppure di altri sistemi di aerazione sommersa di tipo venturi jet e simili.
Tale nuova tecnologia comporta innumerevoli vantaggi in termini di consumi elettrici, che risultano molto ridotti, rendimenti superiori, estrema semplicità nella manutenzione rispetto ai sistemi tradizionali, e può essere applicata con ottimi risultati a tutti i tipi di reattori biologici (in continuo con decantatore, SBR, MBR, MBBR). Inoltre, permette anche di intervenire in modo semplice e rapido su impianti esistenti, qualora sia necessario aumentare l’apporto di ossigeno alla biomassa depurante, evitando di operare in ambienti confinati e senza dover procedere allo svuotamento delle vasche, condizione quest’ultima che richiederebbe obbligatoriamente il momentaneo fermo impianto, con tutte le conseguenze e i costi del caso.