Le risorse forestali esistenti in Europa sono insufficienti per soddisfare le richieste del mercato delle bioenergie. Tuttavia, ci sono abbondanti risorse di biomassa non sfruttate in Europa, ma non ancora disponibili in una forma che possa essere facilmente raccolta e utilizzata su larga scala. Il progetto europeo SteamBio, nell’ambito di Horizon2020, ha affrontato questa sfida sviluppando un concetto di trasformazione mobile per pretrattare in maniera efficace i residui agroforestali. L’obiettivo è il loro uso come materia prima nelle industrie chimiche e di processo. I partner del progetto hanno utilizzato la trasformazione di vapore surriscaldato (SHS) come tecnologia centrale. Impiegato in diverse applicazioni di essiccazione su scala industriale, l’SHS ha proprietà di trasferimento di calore superiori. “Questa proprietà è stata prima testata su scala dimostrativa, impiegando tipologie diverse di biomassa in solidi idrofobi e rettificabili con composti volatili a valore aggiunto – afferma Siegfried Egner, coordinatore del progetto – e poi dimostrata su scala industriale con temperature fino a 300 °C”. La torrefazione cambia le proprietà del materiale lignocellulosico, ad esempio i residui agricoli e forestali, in modo da fornire un combustibile di migliore qualità per applicazioni di combustione e gasificazione. È un processo termico che converte la biomassa in un materiale simile al carbone, ma con caratteristiche migliori rispetto alla biomassa originale. Tra queste, la fragilità, che rende più facile e meno energivora la macinatura. Inoltre, la torrefazione produce un prodotto secco privo di attività biologica come la decomposizione. “L’efficienza del nostro processo si basa sul funzionamento in un’atmosfera controllata di vapore – spiega Egner – che viene generata dall’umidità nei materiali e quindi inerte a causa dell’assenza di ossigeno”. I ricercatori hanno anche implementato un’unità dimostrativa con un volume di 150 kg/ora in diverse località rurali. “La condensa recuperata dal processo di vapore surriscaldato – dice Egner – ha già dimostrato di contenere quantità commercialmente rilevanti di sostanze biochimiche oltre alla massa di biocarburo torrefatto che può essere utilizzata come biocarburante e in biochimici”. Le frazioni di biomassa torrefatta (volatili solidi e liberati) saranno convalidate come elementi costitutivi puliti nella produzione chimica e nell’uso di bioenergia. Gli esperti del ciclo di vita confermeranno anche gli impatti ambientali positivi del progetto. SteamBio, quindi – conclude Egner – va a beneficio dell’industria agricola, valorizzando i flussi di rifiuti, dell’industria chimica, fornendo prodotti chimici di piattaforma, e dei fornitori di energia, fornendo materie prime altamente efficienti per la combustione”.