La Commissione Europea avvia il piano di azione per l’economia circolare al fine di dare il via a una transizione verso un’economia climaticamente neutra entro il 2050.
Il piano mira a scollegare la crescita economica dall’utilizzo delle materie prime, incentivando il riciclo dei materiali.
Le iniziative legislative sono attese nel 2020 e 2021, con la proposta di estendere l’applicazione dei principi della Direttiva sulla progettazione ecocompatibile e dell’etichetta energetica, che oggi riguardano elettrodomestici, elettronica e Ict, batterie per veicoli, settore tessile, arredamento e edilizia, imballaggi, plastica e settore alimentare.
Per quanto riguarda gli imballaggi, in particolar modo, l’UE esaminera’ modi per ridurre quelli multi-materiale e aumentare l’uso di materie prime riciclate.
Entro la fine dell’anno la Commissione Europea adottera’ le classificazioni delle attivita’ economiche eco-compatibili relative agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento nella forma di atti delegati, che si applicheranno dal 31 dicembre 2021.
Per quanto concerne, invece, la creazione del primo “elenco verde” al mondo (un sistema di classificazione per le attivita’ economiche sostenibili), la Commissione ha accelerato il lavoro per definire il quadro normativo collegato che consentira’ di creare un linguaggio comune per gli investitori da usare ovunque per investimenti in progetti e attivita’ economiche con significative ricadute positive sul clima e sull’ambiente.
Oltre alla definizione degli obiettivi ambientali, sono stati definiti quattro requisiti che le attivita’ economiche devono soddisfare per essere ammissibili: devono fornire un contributo sostanziale ad almeno uno degli obiettivi ambientali; non devono arrecare danni significativi a nessuno degli altri obiettivi ambientali; devono essere conformi a criteri di vaglio tecnico solidi e basati su dati scientifici; devono rispettare le garanzie minime di salvaguardia sul piano sociale e della governance.
Per quanto riguarda i prodotti elettronici e di tecnologia informatica, la Commissione proporra’ nuove norme per promuovere riuso e riparabilita’ dei dispositivi.
Nel settore tessile, invece, il piano di azione prevede un quadro di riferimento per rafforzare competitivita’ e innovazione dell’industria UE per allargare l’operativita’ dei “tessili circolari”, forme di riuso che conducano a nuovi modelli di business.
Indispensabile e’, inoltre, aumentare il contenuto di plastica riciclata, e per questo motivo saranno proposti requisiti obbligatori sul contenuto riciclato in settori quali imballaggi, materiali da costruzione e veicoli.
La Commissione limitera’ l’aggiunta intenzionale di microplastiche e per il loro rilascio involontario, sviluppera’ e armonizzera’ i metodi di misurazione, con misure di etichettatura, certificazione e regolamentazione, prendendo in considerazione provvedimenti per aumentare la cattura di microplastiche nelle acque reflue.
Il settore dell’edilizia e’ quello che consuma circa il 50 percento di tutto il materiale estratto ed e’ responsabile di oltre il 35 percento della produzione totale di rifiuti dell’Unione. Per questo motivo, sara’ rivisto il regolamento sui prodotti da costruzione, che puo’ includere requisiti relativi al contenuto riciclato per determinati prodotti da costruzione.
Un altro settore da prendere in considerazione e’ quello degli imballaggi, nel quale, infatti, la quantita’ di materiali utilizzati e’ in continua crescita.
La Commissione proporra’ misure per garantire che l’aumento della produzione di rifiuti di imballaggio sia invertito in via prioritaria, anche stabilendo obiettivi e altre misure di prevenzione dei rifiuti. Lo scopo e’ quello di rendere riutilizzabili o riciclabili tutti gli imballaggi immessi sul mercato UE entro il 2030.
Un nuovo quadro normativo e’ previsto anche per le batterie, e questo comprendera’ misure per migliorare le percentuali di raccolta e riciclaggio e garantire il recupero di materiali preziosi, i requisiti di sostenibilita’, il livello di contenuto riciclato nelle nuove batterie e la fornitura di informazioni ai consumatori.
La Commissione proporra’, inoltre, la revisione delle norme sui veicoli fuori uso al fine di migliorare l’efficienza del riciclaggio, nonche’ le norme per affrontare il trattamento sostenibile degli oli usati.
Ultimo tassello del quadro e’ quello che riguarda il settore alimentare.
Attualmente, si stima che il 20 percento del cibo totale prodotto sia perso o sprecato nell’Ue ed e’ per questo che arrivera’ la proposta di un obiettivo di riduzione degli sprechi alimentari.
Tale strategia riguardera’ l’intera catena del valore alimentare per garantire la sostenibilita’ del settore, rafforzando gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversita’.
La Commissione analizzera’ in dettaglio la portata di un’iniziativa legislativa sul riutilizzo per sostituire imballaggi, stoviglie e posate monouso con prodotti riutilizzabili nei servizi alimentari.