Lo Smart City Index, con il 2020, e’ giunto alla quinta edizione: la classifica riporta quanto ciascuna citta’ sia smart in termini di infrastrutture, trasporti, ambiente ed energia.
La Smart City si articola su quattro strati fondamentali: infrastrutture di base, ossia reti e dotazioni tecnologiche abilitanti per la costruzione di una citta’ intelligente; sensoristica, e quindi IoT per raccogliere dati dagli oggetti connessi della citta’; service delivery platform, una piattaforma di delivery dei servizi in grado di elaborare e valorizzare i big data del territorio per migliorare i servizi esistenti e crearne dei nuovi; applicazioni verticali di servizi, forniti tramite applicativi mobile e web.
Ulteriori ambiti, invece, riguardano: smart citizens, che tiene conto dell’impatto dei servizi smart sul comportamento dei cittadini; vision e strategia, che riguardano la redazione di piani strategici e politiche istituzionali in ambito Smart City; smart economy, ovvero la capacita’ della citta’ di sviluppare un ecosistema di innovazione locale basato sul digitale.
In cima alla classifica italiana delle 109 citta’ capoluogo si trova Trento. Seguono nella classifica: Torino, Bologna, Mantova, Milano, Bolzano, e Brescia.
Dalla classifica dello Smart City Index emerge nuovamente il divario tra le citta’ del Nord e quelle del Sud, con queste ultime che occupano gli ultimi posti.
Lecce e Bari, per esempio, rientrano nelle prime 50, mentre Catania e’ in penultima posizione.
La causa di questo e’ sicuramente da imputare alla mancanza di infrastrutture, come lo scarso numero di colonnine di ricarica per i veicoli, ma anche alla scarsa propensione della comunita’ a usufruire di questa tipologia di servizi.