Enea contribuisce al progetto europeo Horizon2020 “COP21 RIPPLES”, in collaborazione con 17 istituti di ricerca internazionali.
Il progetto prevede l’elaborazione di scenari di decarbonizzazione profonda al 2050 e l’analisi della competitivita’ industriale dell’Italia per produzione ed esportazione di alcune tra le principali tecnologie energetiche low-carbon, come pannelli fotovoltaici, batterie e veicoli elettrici.
Sono gia’ state prese in esame le politiche di decarbonizzazione nazionali e globali post-COP21, passando in rassegna aspetti come lo sviluppo delle tecnologie, l’innovazione industriale e i flussi finanziari necessari per accelerare il processo di decarbonizzazione, in un contesto di sviluppo sostenibile e di equita’ sociale.
L’Italia e’ specializzata nel settore dell’export di alcune tecnologie low-carbon (solare termico, idroelettrico, efficienza energetica), mentre e’ quasi assente nel fotovoltaico, nei biocarburanti e nel nucleare. L’analisi condotta sui brevetti, pero’, sostiene che il Paese potrebbe ancora giocare un ruolo importante in nuovi settori come quello della mobilita’ elettrica.
A questo proposito, un approfondimento dedicato allo sviluppo delle tecnologie piu’ rilevanti per la mobilita’ sostenibile mostra come l’Italia sia un importatore netto, rischiando di restare tale anche in uno scenario di rapido sviluppo del settore.
L’analisi mostra che, per gli scenari volti a contenere l’aumento di temperatura al di sotto dei 2 gradi, tutti i paesi dell’UE dovrebbero perseguire strategie piu’ ambiziose e accelerare le tappe rispetto a scenari di riferimento o anche miranti a ridurre di 2 gradi la temperatura.
Entro il 2050 si dovrebbero essere progressivamente abbandonate le fonti fossili, mentre le energie rinnovabili dovrebbero soddisfare piu’ della meta’ della domanda di elettricita’.
Per quanto riguarda, invece, la decarbonizzazione dei trasporti, il progetto COP21 RIPPLES mette in evidenza la necessita’ di un maggiore ricorso all’elettrificazione e alle batterie di nuova generazione; mentre l’idrogeno potrebbe rimanere un mercato di nicchia, coprendo circa l’1 percento della domanda di trasporto entro il 2050.
Per non venir meno agli accordi siglati a Parigi, il progetto ha definito una serie di linee guida nazionali ed europee per accelerare il processo di decarbonizzazione, tra le quali: anticipare gli investimenti in nuove tecnologie, promuovere un sistema finanziario piu’ green, rafforzare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e, soprattutto, porre al centro della sfida la politica industriale, a partire dai settori automobilistico e siderurgico.