Per risolvere il problema dell’inquinamento da metalli pesanti nelle acque, una startup romana ha avviato uno studio che vede come protagonisti scarti alimentari di case, ristoranti e industrie alimentari.
Si tratta dei gusci delle uova che, a costo zero, possono essere trasformati in idrossiapatite, una polverina molto ricca di fosfato.
La soluzione attualmente utilizzata prevede la rimozione di cadmio, piombo, rame, zinco o cobalto tramite il fosfato, la cui estrazione dalle miniere genera tantissimo inquinamento.
I gusci d’uovo contengono 94-95 percento di calcite, uno dei principali minerali di calcio, e la trasformazione di questi in idrossiapatite rende disponibile il fosfato, che assicura stabilita’.
Il cobalto, combinato con il fosfato, non interagisce con gli organismi acquatici o le piante ma si trasforma in un minerale che nemmeno gli acidi o i cambiamenti di temperatura sono in grado di sciogliere.
Tramite questo studio e’ possibile pensare alla purificazione delle acque industriali: e’ sufficiente raccogliere l’acqua reflua in vasche e mescolarla con i gusci di uovo trasformati.
Il tempo di reazione e’ molto rapido (30-40 minuti) e, ripetendo piu’ volte il processo, si ottiene la completa rimozione del cobalto in pochi giorni.