Secondo i risultati di due nuove e significative indagini condotte da Vaillant, che fanno parte del programma The Green Evolution dell’azienda (un’iniziativa focalizzata sul suo impegno verso la salvaguardia del pianeta), gli italiani che adottano comportamenti green sono in crescita costante, ma la strada e’ ancora lunga.
Le due ricerche, dal titolo “L’atteggiamento Green degli italiani” e “La sensibilita’ e la preoccupazione sul tema ambiente”, raccolgono opinioni e giudizi di un un campione nazionale rappresentativo in merito alla qualita’ dell’aria, misurano il livello di sensibilita’ verso il tema green e forniscono un quadro dei comportamenti nell’ambito degli investimenti in sistemi di riscaldamento domestico, del risparmio energetico e idrico, della raccolta dei rifiuti, dell’utilizzo della plastica e della propensione all’acquisto di marchi attenti all’ambiente.
Secondo i dati rilevati dal sondaggio sulla sensibilita’ ambientale, il 95 percento del campione interpellato si dichiara sensibile alle tematiche ambientali e il 41 percento degli intervistati considera molto o abbastanza “cattiva” la qualita’ dell’aria nel luogo di residenza.
Il giudizio negativo e’ maggiormente condiviso tra i giovani (18-24 anni), in particolare da quelli con un piu’ elevato grado di istruzione: circa due terzi degli intervistati esprimono preoccupazione in merito ai livelli di inquinamento attualmente raggiunti, soprattutto nelle grandi citta’.
L’83 percento degli intervistati ha inoltre dichiarato di seguire con interesse le notizie sui valori di inquinamento registrati e questo dimostra un incremento della consapevolezza da parte dei cittadini sulla questione.
La ricerca evidenzia inoltre alcuni dati interessanti in merito all’opinione degli italiani rispetto alle responsabilita’ e al ruolo di attori pubblici e privati in tema di salvaguardia ambientale: il 96 percento del campione, soprattutto i giovani (25-34 anni) e coloro che vivono nei grandi centri urbani, ritiene che le aziende debbano impegnarsi a favore dell’ambiente.
Secondo i dati emersi, infatti, il 72 percento degli intervistati si fida maggiormente dell’impegno delle aziende, piuttosto che di quello dei governi.
L’analisi della seconda ricerca, invece, (“L’atteggiamento Green degli italiani”) traccia un Indicatore Green da 0 a 100 punti.
La fotografia che emerge dal sondaggio evidenzia quattro categorie all’interno del campione: No Green, Ordinary Green, Careful Green e Green Home & Careful Green. L’Indicatore Green calcolato sulla media nazionale degli italiani intervistati e’ di 58 punti su 100.
I risultati ottenuti mostrano un significativo divario tra il livello di attenzione dichiarata verso il tema della sostenibilita’ ambientale e i comportamenti realmente assunti dagli individui e dalle famiglie; infatti, solo l’8 percento della popolazione interpellata appartiene al gruppo piu’ virtuoso (Green Home & Careful Green) che si distingue per la coerenza tra l’interesse dichiarato verso la salvaguardia del Pianeta, l’atteggiamento nei confronti delle principali aree di impatto sull’ambiente e le scelte operate nell’acquisto di dotazioni e sistemi green per il comfort domestico.
La percentuale piu’ elevata (38 percento) e’ rappresentata dal gruppo Careful Green: questo mostra un’inclinazione superiore alla media verso l’uso dei mezzi pubblici e il risparmio dell’acqua, un’attenzione particolare all’utilizzo limitato della plastica usa e getta e una propensione all’acquisto di prodotti e servizi che rispettano l’ambiente.
A solo un punto percentuale (37 percento) segue la categoria Ordinary Green, che rappresenta il secondo gruppo piu’ consistente nell’indagine: abbastanza attenti alle problematiche ambientali, gli italiani che appartengono a questa categoria adottano i comportamenti piu’ comuni, come la raccolta differenziata e l’attenzione ai consumi energetici e del riscaldamento, ma non si impegnano nell’acquisto di prodotti o servizi meno impattanti.
La categoria No Green rappresenta il 17 percento della popolazione intervistata e include quei cittadini che non mostrano interesse verso i temi della sostenibilita’ ne’ disponibilita’ a considerare un cambio di atteggiamento e assumere comportamenti volti alla salvaguardia dell’ambiente.
Per quanto riguarda i comportamenti adottati dalle varie categorie, vi sono delle sensibili differenze.
Tenere sotto controllo la temperatura e non sprecare acqua sembrano essere comportamenti piuttosto diffusi tra i quattro gruppi: anche il 77 percento dei No Green dichiara di tenere il riscaldamento al minimo possibile e di contenere l’uso dell’acqua.
Per quanto riguarda l’utilizzo di lavastoviglie, il 73 percento dei No Green dichiara di avviare il lavaggio quando il carico e’ completo, rispetto al 98 percento dei Green Home & Careful Green.
Nettamente superiore e’ la differenza tra i No Green che usano gli elettrodomestici nelle fasce orarie in cui l’energia costa meno (41 percento) e i Careful Green (85 percento) che dichiarano altrettanto: il divario (44 percento) sembrerebbe indicare che la necessita’ di risparmio sui consumi possa non essere la motivazione che induce la maggior parte degli intervistati a ridurre gli sprechi e ad assumere, in modo non intenzionale, atteggiamenti virtuosi.
Con una percentuale che varia tra il 96 percento (No Green) e il 99 percento (Green Home & Careful Green), quasi il totale del campione intervistato dichiara di fare la raccolta differenziata dei rifiuti, un segno positivo che lascia sperare in una disposizione mentale ormai in parte acquisita.
I risultati del sondaggio, infatti, sembrano confermare i dati ISPRA, che mostrano un trend in costante crescita negli ultimi 5 anni.
Sorprende positivamente l’elevata percentuale di coloro (da un minimo dell’82 percento segnato dai No Green al 99 percento dei Green Home & Careful Green) che affermano di smaltire correttamente anche gli elettrodomestici piccoli e grandi.
L’utilizzo della plastica usa e getta registra una differenza di oltre 20 punti tra i meno virtuosi No Green (72 percento) e i piu’ attenti Green Home & Careful Green (93 percento): solo il 17 percento dei No Green e il 37 percento degli Ordinary Green dichiarano di bere abitualmente acqua del rubinetto o delle cassette dell’acqua, contro l’81 percento dei Green Home & Careful Green.
La mobilita’ e’ uno dei fattori di maggior inquinamento atmosferico e acustico ma, nonostante le autorita’ nazionali e locali cerchino di incoraggiare un atteggiamento piu’ responsabile e sostenibile nell’uso di auto private e motocicli, la tendenza ad affidarsi ai mezzi di trasporto pubblici o a piattaforme di sharing e’ ancora estremamente limitata.
Secondo i dati, la percentuale degli intervistati che afferma di spostarsi abitualmente con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi e’ la piu’ bassa in assoluto rispetto alle aree analizzate dal sondaggio per tutte e quattro le categorie, in particolare i No Green (16 percento) e gli Ordinary Green (32 percento).
L’indagine evidenzia infine la maggiore propensione degli intervistati all’acquisto di prodotti forniti da aziende considerate responsabili e attente alla sostenibilita’ sociale e ambientale, soprattutto da parte dei consumatori piu’ virtuosi: l’80 percento dei Careful Green e l’85 percento dei Green Home & Careful Green affermano di voler comprare beni e servizi da marchi che rispettano l’ambiente, nonostante il costo sia piu’ elevato.
Tra i fattori che concorrono maggiormente alla scelta d’acquisto, il 55 percento e’ associato alla reputazione della marca, alla quale concorrono qualita’ e innovazione dell’offerta (29 percento) e l’impegno in iniziative e prodotti green (26 percento).