Negli ultimi anni, alcune citta’, hanno scelto di installare dei particolari cestini per la spazzatura definiti “intelligenti”, dotati cioe’ di sensori che monitorano il volume dei rifiuti e il livello di riempimento.
L’informazione viene trasmessa istantaneamente alla centrale operativa, segnalando quando arriva il momento di raccogliere i rifiuti.
Diverse analisi hanno dimostrato che lo svuotamento dei cestini prima che siano pieni rende la raccolta piu’ efficiente e meno dispersiva.
Attualmente, questa tecnologia e’ utilizzata in moltissime citta’: a San Francisco sono stati installati piu’ di 1.000 cestini intelligenti con una riduzione dell’80 percento di bidoni pieni e del 66 percento di richieste specifiche di intervento per la pulizia delle strade; Copenhagen ha avviato la sperimentazione nel 2016 e ha calcolato un risparmio del 33 percento dei costi di raccolta dei rifiuti intervenendo sui cestini pieni almeno al 25 percento.
I sensori di cui sono dotate queste pattumiere urbane tecnologiche, oltre a verificare la quantita’ dei rifiuti, permettono di monitorare se il bidone e’ stato rovesciato, di rilevare la temperatura interna per sapere se qualcosa sta bruciando o di capire se ci sono movimenti nell’area circostante.
Alcune aziende, inoltre, stanno lavorando a sensori in grado di rilevare anche gli odori.
Anche in Italia ci sono citta’ che stanno gia’ sperimentando questa tecnologia.
A Milano, in particolare, sono stati posizionati 12.550 cestini intelligenti che si trovano nelle vie e nelle piazze dei municipi, escluse le aree verdi, dove sono presenti cestini tradizionali, ma il progetto e’ ancora in fase di test e le analisi per acquisire dati sono ancora in corso.
I cestini milanesi sono dotati di un sensore che effettua costantemente una scansione completa non solo sul livello di riempimento, ma anche sulla frequenza e sull’orario di utilizzo: attraverso una rete wireless, il cestino invia alla centrale operativa tutte le informazioni sullo stato dei contenitori.