Il settore dell’incenerimento, che attualmente comprende piu’ di 500 installazioni in Europa, tratta circa il 30 percento dei rifiuti urbani dell’UE, nonche’ altri tipi di rifiuti come quelli pericolosi o i fanghi di depurazione.
Nella decisione n.2010/2019/CE sono contenute le nuove conclusioni sulle migliori tecniche disponibili per l’incenerimento dei rifiuti.
Oltre alla loro importanza per il settore europeo del trattamento dei rifiuti, queste svolgono un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi della politica europea in materia di gestione dei rifiuti e dell’ambiente e per la transizione verso un’economia circolare.
La prima delle 13 fasi di recupero dei rifiuti (Allegato C parte Quarta del D.Lgs 152/06) prevede l'”Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia”.
Queste conclusioni, quindi, oltre ad avere l’obiettivo di ridurre le emissioni derivanti dall’incenerimento dei rifiuti, inclusi rumore e odori, riguardano anche altre questioni ambientali che contribuiscono all’economia circolare, come l’efficienza energetica e l’efficienza delle risorse.
I nuovi standard stabiliti nel documento forniscono alle autorita’ nazionali una solida base tecnica per stabilire le condizioni in base alle quali rilasciare l’autorizzazione agli impianti industriali.
Il documento contiene 37 singole conclusioni, di cui: 18 riguardanti aspetti generali (pratiche di gestione e monitoraggio ambientale), 11 riferite alle emissioni in atmosfera, 3 alle emissioni in acqua, 1 al rumore, 2 all’efficienza energetica, 2 all’efficienza materiale.
Per quanto riguarda i limiti emissivi, rispetto alle norme esistenti, le nuove conclusioni offrono un livello di protezione rafforzato, con particolare attenzione agli inquinanti organici tossici e persistenti come mercurio, diossine policlorurate e furani.
Nello specifico delle emissioni in atmosfera, il documento contempla una serie di tecniche primarie e secondarie avanzate per ridurre le emissioni di inquinanti.
Importanti miglioramenti sono stati introdotti nel monitoraggio delle emissioni in atmosfera, in particolare per quanto riguarda la misurazione continua del mercurio e il campionamento a lungo termine di diossine policlorurate e furani.
Per l’acqua, le conclusioni si concentrano sulle tecniche per massimizzare il risparmio idrico e sull’ottimizzazione del consumo di acqua, oltre che sulle tecniche di trattamento secondarie utilizzate per ridurre la concentrazione di inquinanti nell’effluente.
Sono inclusi anche i livelli di efficienza energetica per il recupero di energia dall’incenerimento dei rifiuti espressi in termini di energia elettrica o energia totale, a seconda della configurazione dell’impianto.
Per gli inceneritori di rifiuti pericolosi e fanghi di depurazione, i livelli di efficienza energetica associati per il recupero di energia sono espressi in termini di efficienza della caldaia.
Le Regioni, in qualità di autorita’ competenti al rilascio del provvedimenti di AIA, hanno a disposizione 4 anni di tempo per avviare e concludere i procedimenti di riesame delle AIA delle installazioni esistenti per l’incenerimento dei rifiuti, che tengano conto delle nuove BAT.
Contestualmente i gestori di tali installazioni devono presentare un cronoprogramma di adeguamento alle BAT entro lo stesso periodo.
Le nuove installazioni AIA devono, invece, conformarsi immediatamente ai nuovi requisiti, prima della loro messa in esercizio.