Un’azienda milanese produttrice di rivestimenti murali e’ riuscita in un duplice intento: produrre carta da parati attraverso un processo a ridotto impatto ambientale e riciclare gli scarti in modo da minimizzare lo smaltimento in discarica. L’azienda, infatti, crea un prodotto di design attraverso un processo sostenibile per quel che riguarda i consumi: l’utilizzo di acqua, per esempio, e’ stato ridotto del 90 percento rispetto agli standard, grazie all’utilizzo di un circuito di raccolta e depurazione con accumulo anche delle acque piovane, mentre il recupero di energia termica si aggira attorno al 15-25 percento.
Gli inchiostri utilizzati sono a base d’acqua e le colle, usate per creare l’effetto goffratura simile al 3D, sono a base di cereali.
La carta da parati che esce dalle rotative, se trattata con una soluzione a base di titanio sviluppata in collaborazione con l’Universita’ di Ferrara, funge addirittura da catalizzatore dell’inquinamento indoor, formando una barriera alle particelle di polvere.
Attualmente, pero’, il lavoro dell’azienda si e’ concentrato sugli scarti: quelli di carta vinilica, infatti, non finiscono piu’ in discarica, ma contribuiscono a comporre il sottostrato dei campi da calcio. E’ nato allo scopo Greenwall: un materiale ottenuto dagli scarti di lavorazione della carta da parati vinilica che, grazie all’aggiunta di particelle di origine vegetale, come la fibra di cellulosa, viene utilizzato per dare vita a superfici in erba sintetica, destinate prevalentemente al mondo dello sport.