Nel 2019, l’eolico italiano ha cominciato a muovere i primi passi nel settore dei PPA (Power Purchase Agreements), ovvero gli accordi di fornitura energetica a lungo termine a prezzi fissi.
L’ANEV e’ fermamente convinta che sia necessario stimolare la domanda tra consumatori, trader e produttori, definendo in questo contesto un preciso obiettivo nazionale; i PPA eolici possono offrire al sistema energetico un’ottima soluzione in tal senso.
Secondo i dati di Wind Europe, nel 2018 sono stati siglati accordi per la fornitura energetica a lungo termine da ben 1,5 GW di parchi eolici europei: il settore dell’alluminio si e’ dimostrato il piu’ attivo, ma anche il comparto farmaceutico e quello automobilistico hanno iniziato a farsi contagiare.
Nella distribuzione ci sono differenze sensibili tra i Paesi: le nazioni del Nord Europa possiedono per ora il numero maggiore di PPA aziendali, mentre Germania, Spagna e Polonia hanno iniziato le operazioni solo nel 2018.
Nel settore eolico italiano il primo Corporate Power Purchase Agreement e’ stato siglato a marzo 2019: l’accordo prevede che l’elettricita’ prodotta da una Wind Farm del gruppo FERA sia acquistata, per un periodo di 7 anni, dalla DXT Commodities, azienda che ha chiuso un contratto di pari durata con le acciaierie di Duferdofin Nucor.
Ruolo centrale e’ ricoperto, chiaramente, dalle operazioni di rinnovamento e miglioramento dei parchi esistenti, utili a valorizzare il patrimonio eolico esistente e massimizzare la produzione di energia pulita in un’ottica sempre piu’ sostenibile.
Attualmente, oltre 2.000 MW di turbine italiane hanno superato i 10 anni di vita e le pratiche di repowering e revamping possono dare un sostanzioso contributo all’incremento della quota rinnovabile nazionale.