Attualmente, in Italia, oltre il 99 percento dei rifiuti e’ costituito da materiali plastici, molti dei quali sono difficilmente identificabili (oltre il 70 percento): nel Mar Mediterraneo, per esempio, si attesta che 76 specie mediterranee, tra cui pesci e tartarughe marine, ingeriscono sempre piu’ spesso micro-plastiche che ne causano inevitabilmente la morte.
Il dato non deve sembrare assurdo se si considera che, secondo il report “Fermiamo l’inquinamento da plastica 2”, pubblicato dal WWF nel 2019, ogni anno l’Italia sparge nel Mediterraneo circa 53.000 tonnellate di plastica.
Le acque del nostro pianeta, quindi, necessitano di misure precise come quelle attivate da AMI (Ambiente Mari Italia), un’associazione no-profit nata con l’obiettivo di diffondere conoscenza, tutela e valorizzazione del mare, dell’ambiente e del patrimonio artistico-culturale italiano.
“Se lo conosci lo AMI, se lo AMI lo proteggi” e’ lo slogan della campagna “LiberAMI dalla Plastica”: si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione e informazione per la riduzione dell’uso della plastica con la realizzazione della prima mappa dell’Italia ecosostenibile, geolocalizzando tutte le aziende e le istituzioni che hanno scelto di ridurre progressivamente l’uso della plastica.
Grazie ad alcune donazioni, nei prossimi mesi saranno raccolti circa 1.000 kg di materiale non biodegradabile e rifiuti da spiagge, greti di fiumi e parchi.
“LiberAmi dalla Plastica” e’ un progetto parte del Protocollo d’Intesa che ha come oggetto la promozione della “strategia europea per la plastica nell’economia circolare”; lo scopo finale e’ quello di attivare azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale per cercare di ridurre l’uso di plastica monouso, diffondere la conoscenza del patrimonio ambientale europeo e promuovere progetti di tutela ecologica e della biodiversita’.