Snam, la societa’ italiana che gestisce la rete del gas, si lancia nella sfida per fare dell’idrogeno l’energia del futuro: entro l’anno raddoppiera’ i numeri della sperimentazione che miscela gas naturale e idrogeno al 10 percento, dall’iniziale 5 percento.
Per questo, e’ stato scelto il Sud, in particolare la rete di trasmissione di Contursi Terme (Salerno).
La novita’ e’ stata annunciata in occasione dell’evento “The hydrogen challenge”, iniziativa a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio.
L’idrogeno non e’ solo sinonimo di energia pulita e di sviluppo, per l’Italia puo’ essere ancora di piu’: una leva di rilancio del Mezzogiorno.
Sono proprio le regioni del Sud Italia, infatti, dalla Campania alla Puglia alla Sicilia, ricche di energia rinnovabile, quelle che potrebbero favorire l’affermazione dell’idrogeno, con positive ricadute su crescita e occupazione.
Il potenziale dell’idrogeno e’ ormai riconosciuto a livello internazionale.
In Italia l’idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto della domanda totale di energia nel 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95 percento: proprio su questa scia sono stati firmati da Snam due accordi sui temi dell’energia sostenibile e dell’innovazione.
Il primo e’ un memorandum of understanding con l’Autorita’ per l’Innovazione di Israele mirato a favorire la collaborazione tra Snam e aziende israeliane, in particolare start-up, nelle tecnologie innovative al servizio della green economy. Il secondo e’ un accordo quadro Snam-Cnr finalizzato a progettualita’ e analisi comuni per lo sviluppo dell’idrogeno e in generale dei gas rinnovabili e della modalita’ sostenibile.
La collaborazione, in particolare, prevede l’avvio di un tavolo di lavoro congiunto per valutare studi di compatibilita’ di quantita’ crescenti di idrogeno nelle infrastrutture gas e nella mobilita’, analisi di processi di cattura, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica, studi di nuove tecnologie nel settore del biometano e in generale del low-carbon gas.
Tra i progetti di Snam c’e’ anche il programma “plastic less” per eliminare la plastica dagli imballaggi entro il 2023 e dal 2020 cancellarla, nella versione monouso, dai distributori di bevande in tutte le sedi nazionali.
Il gruppo ha inoltre dato vita ad un Osservatorio dedicato all’analisi dei fattori ESG (ambientali, sociali e di governance).