L’austriaco IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis) ha studiato un nuovo sistema di accumulo gravitazionale, che centra un obiettivo importante per il futuro dell’energia.
Questa nuova tecnologia si chiama “Mountain Gravity Energy Storage” e pare possa colmare il divario tra gli attuali impianti di storage a breve e lungo termine: il sistema sfrutta l’alta quota montana per realizzare “batterie a lungo termine” in grado di fornire soluzioni di stoccaggio energetico a piccole comunita’ o aree isolate.
L’accumulo gravitazionale ‘montano’ consiste nel costruire un carroponte sul lato ripido di una montagna, con una portata sufficiente per trasportare sabbia (o ghiaia) da un sito di stoccaggio situato inferiormente ad un altro posto superiormente; un motore, quindi, sposta i carrelli di stoccaggio pieni di sabbia dal basso verso l’alto, sfruttando l’elettricita’ da immagazzinare.
Il processo inverso, invece, guidato esclusivamente dalla forza di gravita’, permette di riconsegnare alla rete questa energia.
I ricercatori precisano che la tecnologia nasce con l’unico obiettivo di colmare il vuoto del mercato quando si tratta di stoccaggio a lungo termine per piccole reti: questa, chiaramente, non sarebbe adatta alla generazione di picco o allo stoccaggio energetico nei cicli giornalieri.