L’economia dell’usato in Italia vale 23 miliardi di euro: comprare e vendere usato e’ un gesto sempre piu’ diffuso che, oltre ad avere un forte impatto economico, ha un impatto ambientale molto importante.
La ricerca Second Hand Effect, condotta dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale, ha quantificato l’impatto ambientale della compravendita su Subito utilizzando il metodo LCA, per determinare il risparmio in termini di emissioni di CO2 e di materie prime.
Sul portale sono stati venduti oltre 18 milioni di oggetti, che hanno generato un risparmio di 5 milioni di tonnellate di CO2, in crescita rispetto all’anno precedente del 10,3 percento.
Per intendersi, 5 milioni di tonnellate di CO2 corrispondono alle emissioni prodotte da 4,8 mln di voli a/r Roma-New York, o a quelle dovute alla produzione e al riciclo di 71,6 mln di bicilette, 19,8 mln di divani, 18,3 mln di laptop, 22,4 mln di passeggini, 364 mln di paia di sneaker,7,6 mln di kg di pasta o 66 mln di iPhone 5.
Comprando e vendendo usato si evita anche l’utilizzo di materie prime come plastica, alluminio e acciaio, tre materiali molto comuni nella produzione di beni di largo consumo. A questo proposito, sempre grazie alla compravendita su Subito nel 2018, sono state risparmiate 1,8 mln di tonnellate di acciaio, 173.282 ton di alluminio e 276.700 ton di plastica, quella che servirebbe a produrre 5 mld di bottiglie in PET da 2 litri.
Entrando nel dettaglio dell’Italia, Subito ha calcolato quali siano le regioni in cui sono state risparmiate piu’ tonnellate di anidride carbonica e quali siano quelle da considerare piu’ green: la Campania si conferma come la regione piu’ virtuosa, posizionandosi al primo posto con 770.437 ton di CO2 risparmiate, ovvero il 15,5 percento del totale. Al secondo posto si trova la Lombardia, con le sue 664.677 ton (13,4 percento), seguita dall’Emilia Romagna con 525.255 ton risparmiate (10,6 percento). Chiudono la classifica il Lazio, con 471.891 ton di CO2 risparmiate (9,5 percento), e il Veneto con 440.532 ton (8,9 percento).