Per il secondo anno di fila Google dichiara che l’energia consumata dai suoi uffici e datacenter e’ a impatto ambientale zero.
Si tratta della prima societa’ di queste dimensioni a raggiungere un obiettivo del genere per due anni di fila.
Attualmente, i datacenter di Google consumano sette volte meno di quanto facessero appena cinque anni fa.
Fare ricorso ai server cloud, per esempio, e’ gia’ una scelta molto piu’ ecologica: l’efficienza e’ dell’85 percento superiore rispetto all’uso di server locali.
Per acquistare l’energia rinnovabile, Google predilige fare affidamento ai PPA (Power Purchase Agreements): si tratta di contratti a lungo termine in cui l’azienda si impegna a comprare energia da centrali eoliche o solari costruite nei pressi dei suoi edifici.
Il vantaggio e’ proprio questo: nel 2018, grazie ai PPA di Google sono nate tre centrali eoliche in Scandinavia, sono state piazzate numerose turbine eoliche in Oklahoma e oltre 120.000 pannelli solari nei Paesi Bassi.
In totale, Google acquista energia da oltre 30 centrali rinnovabili in tutto il mondo.
Per il futuro, l’azienda aspira a rendere l’acquisto di energia rinnovabile piu’ semplice per le piccole aziende ed e’ a questo scopo che e’ nata la REBA (Renewable Energy Buyers Alliance).
Un altro grande obiettivo e’ far si’ che gli edifici di Google attingano esclusivamente da fonti rinnovabili H24, 7/7 giorni: al momento, ci sono fasi in cui e’ necessario ricorrere ai combustibili fossili, per poi acquistare energia rinnovabile in surplus per compensare.