La Commissione Europea ha finanziato il progetto Magenta per la realizzazione di nuovi materiali magnetici liquidi capaci di convertire il calore residuo in elettricita’, sfruttando l’energia termica di scarto per produrre corrente.
Anche l’Italia ha aderito al progetto, il cui obiettivo e’ rimpiazzare con i liquidi la costosa tecnologia ‘solida’ fortemente inquinante basata sui semiconduttori.
Tenendo conto di tutti i settori industriali, il 20-50 percento dell’energia consumata viene persa attraverso il calore: evitare questa perdita permetterebbe di ridurre l’impatto della crisi energetica globale.
I ferrofluidi, ovvero i liquidi che si polarizzano in presenza di un campo magnetico, utilizzati nelle termo-cellule, sono costituiti da materie prime non tossiche, facilmente disponibili ed economicamente accessibili, per questo e’ stato pensato di sostituirli ai semiconduttori. Si tratta, per esempio, di carbonio, idrogeno, azoto, fosforo e ferro.
I ricercatori hanno gia’ sintetizzato alcuni liquidi e stanno cercando di produrre delle miscele da impiegare in termo-cellule attive, anche queste oggetto di sviluppo.
La ricerca si concludera’ a dicembre 2020, data entro la quale dovrebbero essere stati messi a punto prototipi di liquidi che verranno utilizzati in termo-cellule in grado di convertire l’energia termica di scarto in energia elettrica.
Questa tecnologia dovrebbe essere applicata nei dispositivi microelettronici per fungere da fonte di alimentazione portatile e nell’industria automobilistica, per ridurre il consumo di carburante.