Un recente studio ha indagato su come alghe verdi e microrganismi nativi dei reflui di vinificazione interagiscono tra loro durante il ciclo di depurazione, risultado in una riduzione del valore della domanda chimica di ossigeno (COD) e di inquinanti nutrienti.
Le alghe non risultano molto efficaci nel degradare molecole organiche complesse, ma sono abili nel sequestrare azoto e fosforo dalle acque reflue.
In questo studio e’ stata dimostrata la potenziale sinergia tra alghe verdi e batteri nel trattamento di tre diversi campioni di reflui di vinificazione.
Sono stati testati due ceppi di alghe verdi, Auxenochlorella protothecoides e Chlorella sorokiniana, in relazione alla comunita’ batterica dei campioni di scarico composta principalmente da organismi appartenenti ai Phyla Bacteroidetes, Firmicutes, Proteobacteria e Synergistetes.
Ciascuna specie algale ha rimosso dai flussi residuali di cantina piu’ del 90 percento di azoto, piu’ del 50 percento di fosfato e il 100 percento di acido acetico. Entrambi i ceppi di alghe sono cresciuti piu’ velocemente su acque reflue rispetto allo sviluppo su supporti minimi; mentre, apparentemente, il carbonio organico nelle acque residuali ha avuto un ruolo limitato nel miglioramento della crescita algale.
Quando coltivata su acque reflue filtrate sterili, A. protothecoides ha mostrato di aumentare i carichi solubili di COD in 2 campioni su 3. La coltivazione delle alghe in presenza della comunita’ microbica nativa dei reflui, invece, ha impedito la secrezione dei fotosintati algali, consentendo una riduzione simultanea delle concentrazioni di COD e di nutrienti.
Entrambe le specie di alghe hanno stimolato la crescita batterica in un modo ceppo-specifico.
Gli esiti del progetto dimostrano che le popolazioni algali e batteriche sono risultate compatibili, evidenziando anche una loro complementarita’, importante per l’efficacia del ciclo depurativo dei reflui enologici.