La base italiana “Mario Zucchelli” in Antartide, grazie a Enea, sta seguendo un modello di economia circolare basato sulla raccolta differenziata di plastica, tetrapak, vetro, cartone, rame, acciaio e residui organici, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dell’inceneritore.
Tutti i rifiuti della base vengono smaltiti in Italia ogni 2 anni, grazie a una nave messa a disposizione dal PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide). Con l’ultimo trasposto sono stati riportati a casa ben 22 container, sbarcati nel porto di Ravenna e affidati per lo smaltimento/recupero a ditte specializzate nel settore dei rifiuti.
Delle 148 tonnellate sbarcate, 127 (pari all’86 percento) sono state avviate a recupero, mentre sono state conferite in discarica le restanti 21 tonnellate (ceneri, carburanti, colle, vernici, chimici di laboratorio, sanitari).
Per tutelare l’ecosistema antartico e’ fondamentale separare in modo preciso e puntuale i rifiuti che possono essere riutilizzati.
Per il campionamento efficiente di liquidi in fusti e cisterne, ad esempio, e’ stato costruito un tubo con una valvola a chiusura ermetica azionata dall’esterno che offre la possibilita’ di campionare a pochissimi millimetri dal fondo dei contenitori. Il tubo trasparente e graduato, inoltre, consente di verificare e misurare la stratificazione dei liquidi in emulsione.
Oltre a porre le basi per un economia circolare, la corretta separazione degli scarti ‘nobili’ da quelli pericolosi per l’uomo e l’ambiente consente di abbattere drasticamente i costi per lo smaltimento di tutte quelle sostanze che non e’ possibile recuperare.